Lo shodō, la via della scrittura, è l'arte giapponese della calligrafia, derivata dalla corrispondente arte cinese shūfǎ. È una delle arti tradizionali più conosciute e ammirate del Giappone. Lo shodō, non è un semplice esercizio di scrittura, ma è una vera e propria forma d'arte, molto più simile ad una filosofia di vita che ad un esercizio. La sua storia è legata alle pratiche del buddismo zen, è l’unione tra mente e anima, è la capacità di scrivere con il cuore, senza il quale tutto perderebbe di significato. Secondo la filosofia buddista, infatti, sarebbe parte del cammino verso l’illuminazione.
La calligrafia giapponese è caratterizzata da cinque stili differenti. Il kaisho, considerato l’origine di tutti gli stili di scrittura shodō. Gli studenti partono sempre da qui per imparare la calligrafia giapponese. È simile a quello che si trova sulle tastiere dei computer e nei caratteri usati nella vita di tutti i giorni. Lo gyōsho, lo stile meno formale, il semi-corsivo. Letteralmente significa scrittura che si muove e difatti, lo stile è più fluido, molto vicino al nostro corsivo. Il sōsho, sicuramente lo stile più difficile, il più astratto. I caratteri sōsho non sono fatti per essere leggibili o compresi ma devono trasmettere l'emozione di chi li ha scritti ed essere esteticamente belli. Il tensho, la scrittura sigillare, utilizzata da sempre per incidere i sigilli. Presenta linee orizzontali e verticali che bilanciano gli elementi simmetrici tra destra e sinistra. Infine troviamo il reisho, il più sintetico, lo stile dei funzionari. Rispetto allo stile tensho, la simmetria tra destra e sinistra è meno marcata e il simbolo diventa più lineare.
Nella calligrafia giapponese vengono utilizzati quattro strumenti fondamentali chiamati bunbōshihō, i quattro tesori dello studio. Il pennello, fude in giapponese, ha il manico fatto di bambù, mentre le setole sono di pelo animale. La carta usata per la calligrafia, il washi, deriva da fibre vegetali come la corteccia di alberi o fusti di piante selvatiche. Viene introdotta solo successivamente andando a sostituire le tavolette di legno e la seta. L’inchiostro, il sumi, si presenta sotto forma di barrette solide, poi sciolte con l’acqua. L’inchiostro usato nello shodō è nero ed è composto da una fuliggine di legno di pino e colla animale. L'ultimo degli strumenti è il suzuri, una pietra su cui viene fatta sciogliere in acqua la barra solida d'inchiostro.